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Screening dell'HIV su cadaveri dichiarati e non dichiarati durante l'autopsia

About Screening dell'HIV su cadaveri dichiarati e non dichiarati durante l'autopsia

La maggior parte dei cadaveri non reclamati portati per l'autopsia al Lady Hardinge Medical College di New Delhi sono mendicanti o indigenti comunemente coinvolti in diversi tipi di abuso di droga e attività sessuali. In passato, le autopsie su questi cadaveri hanno rivelato che la tubercolosi (comunemente associata all'infezione da HIV) è la causa principale dei decessi. I cadaveri vengono conservati nelle celle frigorifere dell'obitorio per almeno 72 ore, per consentire l'identificazione da parte dei parenti. Il tempo in cui un cadavere rimane potenzialmente contagioso per l'HIV è controverso. Il virus infettivo è stato recuperato da sangue liquido tenuto a temperatura ambiente per tre settimane e il virus in alta concentrazione è rimasto vitale per tre settimane. La refrigerazione sembra fare poca differenza per la vitalità. Pertanto, non si può escludere la possibilità di trasmissione dell'HIV al personale medico e non medico coinvolto nelle autopsie. Il presente studio ha rivelato che i cadaveri non reclamati presentano un rischio maggiore di trasmissione dell'HIV rispetto ai cadaveri reclamati durante le autopsie.

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  • Language:
  • Italian
  • ISBN:
  • 9786205708255
  • Binding:
  • Paperback
  • Pages:
  • 92
  • Published:
  • February 15, 2023
  • Dimensions:
  • 150x6x220 mm.
  • Weight:
  • 155 g.
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Description of Screening dell'HIV su cadaveri dichiarati e non dichiarati durante l'autopsia

La maggior parte dei cadaveri non reclamati portati per l'autopsia al Lady Hardinge Medical College di New Delhi sono mendicanti o indigenti comunemente coinvolti in diversi tipi di abuso di droga e attività sessuali. In passato, le autopsie su questi cadaveri hanno rivelato che la tubercolosi (comunemente associata all'infezione da HIV) è la causa principale dei decessi. I cadaveri vengono conservati nelle celle frigorifere dell'obitorio per almeno 72 ore, per consentire l'identificazione da parte dei parenti. Il tempo in cui un cadavere rimane potenzialmente contagioso per l'HIV è controverso. Il virus infettivo è stato recuperato da sangue liquido tenuto a temperatura ambiente per tre settimane e il virus in alta concentrazione è rimasto vitale per tre settimane. La refrigerazione sembra fare poca differenza per la vitalità. Pertanto, non si può escludere la possibilità di trasmissione dell'HIV al personale medico e non medico coinvolto nelle autopsie. Il presente studio ha rivelato che i cadaveri non reclamati presentano un rischio maggiore di trasmissione dell'HIV rispetto ai cadaveri reclamati durante le autopsie.

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