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Ammiccando alla narrativa gotica di Arthur Machen e al romanzo di critica sociale di Pasolini, in questo thriller esistenziale dal ritmo serrato e i toni allucinati di un Easton Ellis, Alessandro Fantini inanella una vertiginosa catena di eventi il cui germe, scaturito dalle viscere di un'anonima cittadina di confine incagliata tra la campagna e l'industria, è destinato a propagarsi come uno sciame biblico all'intera compagine umana.
Arrestati dopo l'ennesimo furto in un supermercato di Ferzano, Patrizio, Tonio e Fabiano sono costretti a misurarsi con la disciplinata anarchia di un piccolo carcere infestato da guardiani amorali e giovani capibanda senza scrupoli. Ma solo a Patrizio verrà offerta l'occasione di riscattarsi. Per lui infatti si apriranno presto le porte di Santa Pelva, casa famiglia costruita su un altipiano a meno di un chilometro da Monte Crura, misterioso borgo di montagna all'apparenza disabitato che ogni diciassette anni viene sepolto da bufere eccezionali. Sarà grazie ad una visita inaspettata nell'unico negozio del borgo e ad un vasetto di ciliegie sciroppate, che l'oscuro passato di Patrizio tornerà a rivivere nella figura di Greta, diciottenne confinata insieme agli abitanti di Monte Crura in un glaciale limbo dei corpi e della memoria. Un passato in cui forse si nasconde anche l'unica via di fuga dalla prigionia di vite interrotte dentro i confini protetti da secoli dalla "Lama dell'Albino".
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