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Alla fine dell'Ottocento, si concluse la grande stagione del romanzo vittoriano e per la narrativa inglese si pose la questione di trovare nuovi mezzi espressivi idonei a interpretare le complessità del mondo contemporaneo, teso fra tradizione e modernità. Fu la forma narrativa breve a rappresentare, meglio di altre, lo spirito del tempo: la short story, libera dai canoni estetici tradizionali, permise agli autori un grado di sperimentazione, linguistica e tematica, maggiore rispetto al romanzo. Un contributo fondamentale allo sviluppo del genere fu dato dalle scrittrici, tra le quali George Egerton, Sarah Grand, Mona Caird ed Ella D'Arcy furono le più attive. Accomunate dal desiderio di riflettere sulle problematiche sociali e culturali del tempo, con particolare attenzione alla Woman Question, e di trovare una forma estetica capace di rappresentare il nuovo modello femminile incarnato dalla New Woman, contribuirono al dibattito nella definizione di nuovi codici morali.
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