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Nonostante la satira sia destinata a migliorare le persone (come dice una sentenza della Corte di Cassazione) l'autore ha preferito tutelarsi con uno pseudonimo preso in prestito da una celebre battuta che Totò mise in circolazione su Mussolini... Nella "bertolda" vi è una nutrita serie di poesie satiriche, alcune cantabili su celebri arie operistiche. Sono ben riconoscibili i "bersagli" politici: Fassino, Monti, Berlusconi, Bersani, Merkel, Bossi, Fornero... Ma soprattutto lui: Matteo! Caro Matteo, non c'è cattiveria, non intendiamo offenderti. Matteo, stai sereno!
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