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Fella e Lia non stanno più nella pelle. È la Vigilia di Natale e fuori fa freddo, ma dentro casa c’è il calore della cena e del fuoco. Da lì a breve scarteranno il loro regalo. È tutto l’anno che aspettano questo giorno, anche perché nei mesi precedenti ne sono successe di tutti i colori. I loro genitori sembrano felici, ma non è sempre stato così. Ora che è Natale però, e la famiglia è riunita, è tempo di pensare alle cose belle. Fella e Lia si guardano e ridono e continuano ad aspettare.Il Premio Nobel Grazia Deledda regala una novella sulla magia dell’infanzia, pensata per i bambini ma dolce e profonda per i lettori di tutte le età.Grazia Deledda (1871-1936) è stata una scrittrice italiana. Considerata una delle figure più importanti della narrativa del Bel Paese, nel 1927 vinse il premio Nobel per la letteratura, diventando la seconda donna e la prima italiana a vincere il prestigioso premio. Tra le sue opere più importanti, molto spesso con la sua Sardegna come sfondo, ricordiamo "Canne al vento", "La madre", "La via del male", "Cenere", "Elias Portolu".
Il protagonista del romanzo è il maestro Giuseppe De Nicola, ormai in pensione dopo quarant'anni di servizio. Al termine della carriera decide di intraprendere un viaggio per ritrovare Antonio, il figlio adottivo, che aveva manifestato il suo turbamento verso la vita con la separazione da casa. Ecco che la tematica del viaggio ritorna ancora una volta come in tante altre opere dell’autrice. Si parte da un viaggio di espiazione fisico, che ben presto diventa interiore, psicologico. Giuseppe infatti nasconde una colpa e per questo decide di fra fronte alla situazione con accortezza e delicatezza. L'espiazione di Giuseppe consisterà nel prendersi cura di Ornella, la serva che Antonio ha messo incinta, e poi del loro bambino.Grazia Deledda (1871-1936) è stata una scrittrice italiana. Considerata una delle figure più importanti della letteratura italiana, vinse il Nobel per la letteratura nel 1926, seconda donna e prima italiana a vincere il prestigioso premio. Tra le sue opere più importanti, spesso ambientate in Sardegna, ricordiamo 'Canne al vento', 'La madre', 'La via del male', 'Cenere' e 'Elias Portolu'.
Il titolo del romanzo rimanda al rapporto che si svolge nell'ovile tra il vecchio pastore Ulpiano Melis e due fanciulli che in realtà sono degli adolescenti: la nipote Francesca di quindici anni e il servo-pastore Luca di sedici. La vicenda ha luogo nella Sardegna del 1915-1918 e si dipana in un anno e mezzo. Un lasso di tempo in cui Ulpiano Melis e la sua famiglia affrontano l'alternarsi di sentimenti quali il rancore, l'odio, l'amore e la passione; un vero e proprio repertorio di tematiche – la colpa, l’espiazione, il fato, la magia, le superstizioni – spesso affrontate dall’autrice anche in altri romanzi.Grazia Deledda (1871-1936) è stata una scrittrice italiana. Considerata una delle figure più importanti della narrativa del Bel Paese, nel 1926 vinse il Nobel per la letteratura, seconda donna e prima italiana a vincere il prestigioso premio. Tra le sue opere più importanti, molto spesso con l'amata Sardegna come sfondo, ricordiamo "Canne al vento", "La madre", "La via del male", "Cenere", "Elias Portolu".
"Il fanciullo nascosto" è una raccolta composta da venticinque novelle, che descrivono una serie di avvenimenti misteriosi e drammatici dovuti all’allontanamento dal mondo come scelta conseguente un lutto o un dolore, e il legame spontaneo che unisce uomini e animali selvatici. Si tratta di un affresco ricco di personaggi guidati da numerose passioni, contraddittorie e fatali. L'amore è la prima di queste passioni, seguito dal potere, dal denaro e dalla religione. Su tutto governa il Fato, che trascina gli esseri umani senza considerare il loro volere.Grazia Deledda (1871-1936) è stata una scrittrice italiana. Considerata una delle figure più importanti della narrativa del Bel Paese, nel 1926 vinse il Nobel per la letteratura, seconda donna e prima italiana a vincere il prestigioso premio. Tra le sue opere più importanti, molto spesso con l'amata Sardegna come sfondo, ricordiamo "Canne al vento", "La madre", "La via del male", "Cenere", "Elias Portolu".
Il sigillo d’amore è una raccolta di novelle pubblicata nel 1926. Le storie sono ambientate per lo più fuori dalla Sardegna: dei ventotto racconti solo tre sono ambientati nell’isola. A dare il titolo al libro è tuttavia l’ultima storia, incentrata su un’importante figura femminile della storia medievale sarda: Adelasia di Torres. Le vicende della famosa regina del Logudoro, che mescolano storia e leggenda, hanno attirato l’interesse di molti scrittori e intellettuali tra cui Grazia Deledda, che nel testo riesce a dare nuova vita a questo importante personaggio femminile.Grazia Deledda (1871-1936) è stata una scrittrice italiana. Considerata una delle figure più importanti della narrativa del Bel Paese, nel 1926 vinse il Nobel per la letteratura, seconda donna e prima italiana a vincere il prestigioso premio. Tra le sue opere più importanti, molto spesso con l'amata Sardegna come sfondo, ricordiamo "Canne al vento", "La madre", "La via del male", "Cenere", "Elias Portolu".
"Il nonno" è una raccolta di dodici racconti. I personaggi di queste pagine si trovano disorientati di fronte alla tecnologia che avanza, sono alle prese con il divorzio, si confrontano con la nostalgia e la separazione da casa, l’inurbamento dei provinciali e lo spaesamento nella città. Emergono casi di singoli individui portatori di un malessere e di un disagio comuni a chi sta città, ma anche a chi sta in campagna e a chi vive nelle isole.Grazia Deledda (1871-1936) è stata una scrittrice italiana. Considerata una delle figure più importanti della narrativa del Bel Paese, nel 1926 vinse il Nobel per la letteratura, seconda donna e prima italiana a vincere il prestigioso premio. Tra le sue opere più importanti, molto spesso con l'amata Sardegna come sfondo, ricordiamo "Canne al vento", "La madre", "La via del male", "Cenere", "Elias Portolu".
"La chiesa della solitudine", pubblicato poco prima della scomparsa di Grazia Deledda (1936), rappresenta sotto molti aspetti il suo testamento spirituale: a tratti autobiografico, a tratti volto a dipingere il tragico affresco di una società cinica, in cui la vergogna fa da padrona. La protagonista, Maria Concezione, è una donna di ventotto anni ancora nubile. Nonostante le insistenze di amici e famigliari, infatti, questa sembra opporre resistenza alla prospettiva di un matrimonio, esprimendo un certo amore soltanto per Aroldo, un operaio piemontese del quale comprende la condizione di orfano e di figlio illegittimo. Nessuno sa, tuttavia, che Maria Concezione cova un doloroso segreto: un cancro al seno per cui ha dovuto subire l’asportazione di una mammella. In un mondo da cui si sente esclusa, Maria Concezione trova conforta soltanto nella piccola chiesetta sotto casa...Grazia Deledda (1871-1936) nasce a Nuoro, quarta di sette figli, in un’agiata famiglia di proprietari terrieri. La sua scrittura è impregnata dei sentori della sua terra d’origine, dipinta efficacemente nel suo convulso ingresso nella modernità. Piccole e grandi tragedie si stagliano su un vivido tessuto sociale, descritto ora con piglio veristico, ora secondo stilemi decadentisti. Grazie a grandi capolavori come "Canne al vento", "Elias Portolu" e "Cenere", Deledda è stata la prima donna italiana a vincere il Premio Nobel (1926).
Dopo la morte della nonna, Anna viene presa in custodia dagli zii. Trascorrerà così un’infanzia spensierata, circondata dai molti cugini, a casa dei Velèna. Poi, però, l’adolescenza romperà per sempre questo delicato equilibrio. L’innocenza delle relazioni infantili dovrà infrangersi in un complesso gioco di amori non corrisposti: quello del cugino Sebastiano per Anna, di Anna per Gonario Rosa, e di quest’ultimo per Caterina, parente di entrambi. Con questo romanzo giovanile, che ha per scenografia una Sardegna vibrante di suggestioni, l’allora ventiquattrenne Grazia Deledda ha dato inizio alla propria carriera, regalandoci al medesimo tempo una storia dal sapore immortale.Grazia Deledda (1871-1936) è stata una scrittrice italiana. Considerata una delle figure più importanti della letteratura italiana, vinse il Nobel per la letteratura nel 1926, seconda donna e prima italiana a vincere il prestigioso premio. Tra le sue opere più importanti, spesso ambientate in Sardegna, ricordiamo 'Canne al vento', 'La madre', 'La via del male', 'Cenere' e 'Elias Portolu'.
Il protagonista di questo romanzo di Grazia Deledda è alla ricerca della solitudine. Cristiano prova infatti l’irrefrenabile bisogno di essere invisibile, di non attirare l’attenzione degli altri, di chiudersi nel proprio mondo e in sé stesso, dimostrando una sorta di paura verso la vita.Anche Sarina è un’anima tormentata, votata anch’essa al sacrificio, e spende le proprie giornate curando il marito malato. Il destino beffardo, quasi prendendosi gioco dei due protagonisti, li fa incontrare, li costringe ad essere vicini, entrambi tormentati da mali simili.Grazia Deledda (1871-1936) è stata una scrittrice italiana. Considerata una delle figure più importanti della narrativa del Bel Paese, nel 1926 vinse il Nobel per la letteratura, seconda donna e prima italiana a vincere il prestigioso premio. Tra le sue opere più importanti, molto spesso con l'amata Sardegna come sfondo, ricordiamo "Canne al vento", "La madre", "La via del male", "Cenere", "Elias Portolu".
"L'ombra del passato" è ambientato in una piccola comunità sulle rive del Po. Qui vive il protagonista, Adone, attraverso le cui ambizioni e insuccessi prendono voce le aspettative e le delusioni di un'intera comunità. Predominanti sono le tematiche dell'abbandono e dell'ingiustizia sociale, ma anche della sofferenza che porta alla conoscenza di sé. La vicenda narrata è il resoconto di alcuni episodi importanti dell'infanzia e dell’adolescenza di Adone. Sullo sfondo si staglia anche il mito del Nuovo Continente, in un momento storico di massicce emigrazioni dall'Europa verso l'America.Grazia Deledda (1871-1936) è stata una scrittrice italiana. Considerata una delle figure più importanti della narrativa del Bel Paese, nel 1926 vinse il Nobel per la letteratura, seconda donna e prima italiana a vincere il prestigioso premio. Tra le sue opere più importanti, molto spesso con l'amata Sardegna come sfondo, ricordiamo "Canne al vento", "La madre", "La via del male", "Cenere", "Elias Portolu".
"Il nostro padrone" testimonia la speculazione boschiva che interessò la Sardegna tra il 1800 e il 1900. I personaggi denunciano la cattiva coscienza di chi assiste a quello scempio ambientale, e danno voce alle ragioni attraverso cui si cercano pretesti e giustificazioni al proprio operare. Nelle pagine di questo atipico romanzo di Grazia Deledda non c’è solo una tesi ecologista, ma anche e soprattutto l'intreccio e lo scontro tra la volontà dei singoli individui e la forza avversa del destino.Grazia Deledda (1871-1936) è stata una scrittrice italiana. Considerata una delle figure più importanti della narrativa del Bel Paese, nel 1926 vinse il Nobel per la letteratura, seconda donna e prima italiana a vincere il prestigioso premio. Tra le sue opere più importanti, molto spesso con l'amata Sardegna come sfondo, ricordiamo "Canne al vento", "La madre", "La via del male", "Cenere", "Elias Portolu".
La signora Noemi Davila, benestante vedova di mezz’età, proprietaria di uno stabile nel centro di Roma, vive nel ricordo del marito defunto. Franco Franci, giovane avvocato, innamorato della vedova, prende coscienza del suo matrimonio fallimentare con Pia Decobra. Dopo il suicidio della moglie, Franco diviene il suo erede; l’uomo – in preda a uno straziante senso di colpa – spenderà ogni energia per esaudire un desiderio di Pia: costruire un argine che protegga le campagne circostanti il suo paese natale dalle periodiche e devastanti straripamenti del fiume.Grazia Deledda (1871-1936) è stata una scrittrice italiana. Considerata una delle figure più importanti della narrativa del Bel Paese, nel 1926 vinse il Nobel per la letteratura, seconda donna e prima italiana a vincere il prestigioso premio. Tra le sue opere più importanti, molto spesso con l'amata Sardegna come sfondo, ricordiamo "Canne al vento", "La madre", "La via del male", "Cenere", "Elias Portolu".
Nel 1888, a soli diciassette anni, Grazia Deledda ha già all’attivo vari esperimenti di scrittura. Alla stesura di questa sua prima opera di largo respiro, quindi, si esprimono appieno la sua precoce maturità e una grande empatia verso il vissuto delle persone che popolano la sua amata Sardegna. "Memorie di Fernanda" gira attorno alle confessioni fatte dal moribondo Guglielmo Ziskas all’adolescente che dà il titolo al romanzo. Il racconto della vita di Ziskas svela il rapporto tellurico che lo lega a molti altri personaggi, i quali sono coinvolti, loro malgrado, nella stessa grande tela di vicende umane, che funge da scenografia per una storia che reclama di essere narrata. Intrighi e tradimenti, amori e omicidi passionali: la vita, insomma, descritta nella sua più ambivalente natura. E probabilmente non basterà il viaggio – inteso come esperienza di autodeterminazione – a scrollarsi di dosso tutto questo...Grazia Deledda (1871-1936) nasce a Nuoro, quarta di sette figli, in un’agiata famiglia di proprietari terrieri. La sua scrittura è impregnata dei sentori della sua terra d’origine, dipinta efficacemente nel suo convulso ingresso nella modernità. Piccole e grandi tragedie si stagliano su un vivido tessuto sociale, descritto ora con piglio veristico, ora secondo stilemi decadentisti. Grazie a grandi capolavori come "Canne al vento", "Elias Portolu" e "Cenere", Deledda è stata la prima donna italiana a vincere il Premio Nobel (1926).
Ne 'Il tesoro' di Grazia Deledda emergono le tematiche che saranno una costante nelle opere dell’autrice: il peso delle tradizioni, il legame familiare, la violenza dei sentimenti e la natura. Nel romanzo si racconta di un tesoro nascosto in Sardegna – una cassa contenente migliaia di Luigi d'oro – e di due famiglie, i Brindis e i Bancu. Ma il vero oggetto della storia, il vero tesoro narrativo, sono forse le vicende delle due famiglie, unite dalla speranza di arricchirsi per cambiare vita. Emergono così intricati e tormentati intrecci sentimentali e amori segnati dall'impossibilità del loro avverarsi.Grazia Deledda (1871-1936) è stata una scrittrice italiana. Considerata una delle figure più importanti della letteratura italiana, vinse il Nobel per la letteratura nel 1926, seconda donna e prima italiana a vincere il prestigioso premio. Tra le sue opere più importanti, spesso ambientate in Sardegna, ricordiamo 'Canne al vento', 'La madre', 'La via del male', 'Cenere' e 'Elias Portolu'.
Tutto inizia con la morte di Basilio Barcai, un piccolo possidente terriero. Basilio muore lasciando solo un figlio illegittimo, Salvatore. Per questo sarà suo fratello Zebedeo a occuparsi dei beni e dell'eredità che Basilio ha lasciato in sospeso. Zebedeo però nasconde il testamento per mantenere all’interno della propria famiglia l’eredità che spetterebbe invece al nipote Salvatore. L’uomo non riuscirà a liberarsi del senso di colpa per quello che ha fatto e per questo si offrirà di sostenere economicamente l'amante del fratello e il figlio nato dalla loro relazione, ma non confesserà mai il suo misfatto.Grazia Deledda (1871-1936) è stata una scrittrice italiana. Considerata una delle figure più importanti della narrativa del Bel Paese, nel 1926 vinse il Nobel per la letteratura, seconda donna e prima italiana a vincere il prestigioso premio. Tra le sue opere più importanti, molto spesso con l'amata Sardegna come sfondo, ricordiamo "Canne al vento", "La madre", "La via del male", "Cenere", "Elias Portolu".
"La giustizia" è un romanzo caratterizzato dallo charme ruvido e autentico della Sardegna tradizionale e da una travagliata storia sentimentale. Al mondo dei banditi, primitivo e selvaggio, regolato dalle leggi della vendetta e del sangue, si contrappone quello medio e piccolo-borghese di cui sono rappresentanti Stefano e Maria. Il loro amore farà emergere le differenze di status, l’inconciliabilità e le fratture indotte nei più giovani dal turbamento dei tempi moderni.Grazia Deledda (1871-1936) è stata una scrittrice italiana. Considerata una delle figure più importanti della letteratura italiana, vinse il Nobel per la letteratura nel 1926, seconda donna e prima italiana a vincere il prestigioso premio. Tra le sue opere più importanti, spesso ambientate in Sardegna, ricordiamo 'Canne al vento', 'La madre', 'La via del male', 'Cenere' e 'Elias Portolu'.
La regina delle tenebre è una raccolta di sei novelle. Nella novella eponima la protagonista, Magda, vive in conflitto col mondo che la circonda a causa della sua creatività. Anche ne Il bambino smarrito assistiamo a una crisi esistenziale dove il protagonista decide di suicidarsi in un boschetto, ma lì incontrerà un bambino che cambierà le sue sorti. In Sarra leggiamo invece la storia di una fanciulla costretta a sposarsi contro il suo volere. Il racconto lungo, La giumenta nera, è ricco di richiami alle leggende e alle tradizioni popolari sarde. Troviamo invece una novità tematica nella novella Le due giustizie il cui protagonista conoscerà prima l’ingiustizia degli uomini e poi la giustizia divina. Primi baci chiude la raccolta raccontando le difficoltà di due giovani alle prese coi primi amori.Grazia Deledda (1871-1936) è stata una scrittrice italiana. Considerata una delle figure più importanti della letteratura italiana, vinse il Nobel per la letteratura nel 1926, seconda donna e prima italiana a vincere il prestigioso premio. Tra le sue opere più importanti, spesso ambientate in Sardegna, ricordiamo 'Canne al vento', 'La madre', 'La via del male', 'Cenere' e 'Elias Portolu'.
Ne Il vecchio della montagna leggiamo la storia di Melchiorre Carta, un pastore benestante, e sua cugina Paska Carta, serva presso una famiglia di ricchi borghesi. È un amore tormentato quello dei due, che si sarebbero dovuti sposare se solo Paska non avesse deciso di interrompere la relazione per l'eccessiva gelosia di lui. Pur non vivendo con serenità il fatto di essere stato rifiutato, Melchiorre sceglie di non vendicarsi per rispetto verso suo padre, Piero Carta, rimasto invalido e bisognoso di cure. E il vero protagonista è proprio Piero, il vecchio cieco, che vive nel silenzio della natura che lo circonda, accudito esclusivamente dal figlio e da Basilio, un servo irresponsabile.Grazia Deledda (1871-1936) è stata una scrittrice italiana. Considerata una delle figure più importanti della letteratura italiana, vinse il Nobel per la letteratura nel 1926, seconda donna e prima italiana a vincere il prestigioso premio. Tra le sue opere più importanti, spesso ambientate in Sardegna, ricordiamo 'Canne al vento', 'La madre', 'La via del male', 'Cenere' e 'Elias Portolu'.
"La danza della collana" gioca su un piano parallelo: da un lato si fa riferimento alla tensione sessuale espressa grazie all'arte seduttiva della danza, dall'altro la danza è intesa come movimento simbolico della vita.La storia coinvolge una zia e una nipote che si chiamano allo stesso modo, Maria Baldi, la cui quotidianità è sconvolta dall'arrivo del conte Giovanni Delys. Mentre la prima, più anziana, sembra essersi adattata a una vita di donna sola, agiata e indipendente, la seconda sente il richiamo delle pulsioni fisiche. Il conte arriva alla ricerca di una preziosa collana in possesso della zia, ma ad accoglierlo è la nipote, che non fa niente per impedire lo scambio di persona. Da qui parte un intreccio fatto di fraintendimenti e falsità con un focus sulla competizione femminile e la corruzione di tutti i personaggi.Grazia Deledda (1871-1936) è stata una scrittrice italiana. Considerata una delle figure più importanti della letteratura italiana, vinse il Nobel per la letteratura nel 1926, seconda donna e prima italiana a vincere il prestigioso premio. Tra le sue opere più importanti, spesso ambientate in Sardegna, ricordiamo 'Canne al vento', 'La madre', 'La via del male', 'Cenere' e 'Elias Portolu'.
"Sino al confine" è il romanzo – in parte autobiografico – di una benestante ragazza vittima di un radicato senso dell'onore che la porterà a dolorose e drammatiche rinunce. La protagonista, Gavina Sulis, quattordicenne e già prigioniera del ruolo femminile tradizionale, è indotta dall'educazione religiosa a porre un limite alla parte più spontanea della sua personalità e alle proprie passioni e a reprimere un amore quasi impossibile. Quest'opera si focalizza su alcune tematiche che ritorneranno nelle storie più mature di Grazia Deledda: il contrasto tra forze opposte, il conflitto fra bene e male, l'amore vissuto come peccato da espiare. Centrale è il tema del confine (sociale, geografico, di classe) che separa.Grazia Deledda (1871-1936) è stata una scrittrice italiana. Considerata una delle figure più importanti della letteratura italiana, vinse il Nobel per la letteratura nel 1926, seconda donna e prima italiana a vincere il prestigioso premio. Tra le sue opere più importanti, spesso ambientate in Sardegna, ricordiamo 'Canne al vento', 'La madre', 'La via del male', 'Cenere' e 'Elias Portolu'.
"Cosima" è il romanzo autobiografico di Grazia Deledda. Una ragazzina della Sardegna cerca di coronare il suo sogno, spesso osteggiato, di diventare scrittrice. Cosima rappresenta i sogni della famosa autrice italiana, le sue umiliazioni, i suoi insuccessi letterari, ma anche i primi trionfi. Il lettore segue Cosima durante la sua infanzia e nella prima giovinezza, in una Sardegna antica, rustica, d’altri tempi; una fotografia di un mondo e di una società che oggi non esiste più.Grazie Deledda (1871 – 1936) è stata una scrittrice italiana che ha vinto il premio Nobel per la letteratura nel 1926. Studiò da autodidatta esordendo come giornalista su riviste di moda. Scrisse romanzi e racconti dalla vena etica, incrociando influssi veristi e dannunziani, descrivendo la dura vita quotidiana dei compaesani sardi. Tra le sue opere non si possono non citare "Canne al vento", "Elias Portolu" e "Marianna Sirca".
Nostalgie racconta la storia della protagonista, Regina Tagliamari: una giovane donna tormentata che conosce il male di vivere divisa tra la nostalgia per il suo paese d'origine in Veneto e l’insensatezza per la sua nuova condizione di sposa, a Roma, città che sente aliena e nemica. L'adattamento di Regina sarà difficile e doloroso, contrassegnato da una fuga e il sospetto di un tradimento.'Nostalgie' è un romanzo moderno, femminile, dove viene indagata la psicologia di una donna trasferitasi nella metropoli sognando un futuro borghese e che invece rimane delusa, in un’inesorabile crollo di sogni e ambizioni.Grazia Deledda (1871-1936) è stata una scrittrice italiana. Considerata una delle figure più importanti della letteratura italiana, vinse il Nobel per la letteratura nel 1927, seconda donna e prima italiana a vincere il prestigioso premio. Tra le sue opere più importanti, spesso ambientate in Sardegna, ricordiamo 'Canne al vento', 'La madre', 'La via del male', 'Cenere' e 'Elias Portolu'.
Come sarebbe la vita se pur realizzando i nostri desideri ci accorgessimo di non essere felici?Al centro della storia troviamo la famiglia Zanche: il vecchio Bakis, l’ex moglie ripudiata dopo averlo tradito, suo figlio Andrea e Mikali, il figlio non riconosciuto. Ormai in fin di vita, il patriarca Bakis desidera il matrimonio tra Andrea e la fidanzata Vittoria ma, mentre Andrea è lontano dalla Sardegna a causa del servizio militare, Vittoria si rende conto di essere innamorata del fratello. Quando i due innamorati escono allo scoperto, devono scontrarsi con la realtà e inevitabilmente si chiedono: perché bisogna soffrire per amare?Grazia Deledda (1871-1936) è stata una scrittrice italiana. Considerata una delle figure più importanti della letteratura italiana, vinse il Nobel per la letteratura nel 1926, seconda donna e prima italiana a vincere il prestigioso premio. Tra le sue opere più importanti, spesso ambientate in Sardegna, ricordiamo 'Canne al vento', 'La madre', 'La via del male', 'Cenere' e 'Elias Portolu'.
"Il cedro del Libano" è una raccolta di trentuno racconti pubblicata postuma. La descrizione dei paesaggi, dei personaggi e della realtà, che sembra vivida, concreta e presente, tende a ritirarsi in qualcosa di più indefinito, sfocato, intimo. Ognuno di questi racconti, a suo modo, porta il peso dell'inquietudine e del turbamento di una condizione esistenziale dominata da un senso precario, effimero della vita, che non trova risposte, ma cerca conforto nell’intesa e nell’unione con la natura.Grazie Deledda (1871 – 1936) è stata una scrittrice italiana che ha vinto il premio Nobel per la letteratura nel 1926. Studiò da autodidatta esordendo come giornalista su riviste di moda. Scrisse romanzi e racconti dalla vena etica, incrociando influssi veristi e dannunziani, descrivendo la dura vita quotidiana dei compaesani sardi. Tra le sue opere non si possono non citare "Canne al vento", "Elias Portolu" e "Marianna Sirca".
Siamo nel 1881, in un paesino della Sardegna. Qui si intrecciano le vicende di Lara, alias Maura, e dell'avvocato Marco Ferragna, il quale cerca di far guarire la giovane sposa da una malattia che la sta consumando. Le cure però non funzionano e Marco si troverà ben presto distrutto dal dolore della perdita. Sarà un'altra donna, omonima della sposa, e molto somigliante ad essa, a rianimare il suo cuore.Grazia Deledda (1871-1936) è stata una scrittrice italiana. Considerata una delle figure più importanti della letteratura italiana, vinse il Nobel per la letteratura nel 1927, seconda donna e prima italiana a vincere il prestigioso premio. Tra le sue opere più importanti, spesso ambientate in Sardegna, ricordiamo 'Canne al vento', 'La madre', 'La via del male', 'Cenere' e 'Elias Portolu'.
Scontata una difficile condanna in carcere, Elias Portolu può finalmente tornare da libero cittadino nella sua Sardegna, una terra ancora fortemente contadina, con l'intenzione di farsi una nuova vita. Le sue speranze di redenzione si scontreranno però frontalmente con una passione tanto proibita quanto travolgente: l'amore per Maddalena, moglie di suo fratello. Questo amore ribalterà i piani di stabilità e tranquillità con cui Elias era tornato in Sardegna proiettando la sua vita verso un futuro del tutto inaspettato. Grazia Deledda (1871-1936) è stata una scrittrice italiana. Considerata una delle figure più importanti della letteratura italiana, vinse il Nobel per la letteratura nel 1927, seconda donna e prima italiana a vincere il prestigioso premio. Tra le sue opere più importanti, spesso ambientate in Sardegna, ricordiamo 'Canne al vento', 'La madre', 'La via del male', 'Cenere' e 'Elias Portolu'.
Annalena è una donna forte e determinata che guida la sua famiglia verso il sogno di una vita borghese, o quantomeno più agiata. I Bilsini sono infatti dei contadini che hanno deciso di lasciare le loro terre per provare ad arricchirsi sfruttando le opportunità offerte dal nuovo secolo, il Novecento. E così, anche gli antichi paesaggi rurali del Veneto, immutati per secoli, finiscono nel vortice della modernità. Annalena e i suoi figli iniziano quindi a lottare strenuamente per adattarsi ai tempi che cambiano...Grazia Deledda (1871-1936) è stata una scrittrice italiana. Considerata una delle figure più importanti della letteratura italiana, vinse il Nobel per la letteratura nel 1927, seconda donna e prima italiana a vincere il prestigioso premio. Tra le sue opere più importanti, spesso ambientate in Sardegna, ricordiamo 'Canne al vento', 'La madre', 'La via del male', 'Cenere' e 'Elias Portolu'.
La relazione clandestina tra Paulo, il parroco di un paesino dell'entroterra sardo, e Agnese rischia di diventare di dominio pubblico proprio a causa di quest'ultima, indispettita dalla decisione dell'amante di troncare i rapporti. Paulo è infatti combattuto tra l'amore per Dio e quello per Agnese e ha bisogno di tempo e spazio per riordinare la propria vita. Ma c'è qualcuno che è già al corrente di tutto, qualcuno che soffre e si tormenta per questa relazione proibita più dei diritti interessati: è Maria Maddalena, la madre di Paulo, il cui unico desiderio è la felicità del figlio.Grazia Deledda (1871-1936) è stata una scrittrice italiana. Considerata una delle figure più importanti della letteratura italiana, vinse il Nobel per la letteratura nel 1927, seconda donna e prima italiana a vincere il prestigioso premio. Tra le sue opere più importanti, spesso ambientate in Sardegna, ricordiamo 'Canne al vento', 'La madre', 'La via del male', 'Cenere' e 'Elias Portolu'.
Maria Maddalena asuu ainoan poikansa Paulon kanssa pienessa sardinialaisessa kylassa. Paulo on kylan vaen suosiota nauttiva pappi. Kun kay ilmi, etta Paulolla on sopimaton suhde nuoreen naiseen, Maria Maddalena joutuu epatoivon valtaan. Han on valmis tekemaan mita vain pelastaakseen poikansa hapealta, mutta Paulon side naiseen on vahva.Grazia Deleddan romaanissa Aiti perinteet ja uskonto kamppailevat yksilon valinnanvapautta vastaan. Teos kuvaa rakkautta vaikeissa olosuhteissa ja moraalin merkitysta perhesiteissa.-
Un amore e sbocciato tra due giovani appartenenti a famiglie ferocemente rivali. No, non siamo nella Verona cinquecentesca dei Montecchi e Capuleti ma in un brullo paesino della Sardegna di fine Ottocento. Nonostante questi antichi dissapori, i giovani Jorgi e Columba decidono comunque di convolare a nozze. E vissero per sempre felici e contenti? Non cosi in fretta. Alimentato soprattutto dal nonno di Columba, il fuoco della rivalita tra le due famiglie torna a divampare rischiando di ridurre in cenere anche l'amore dei novelli sposi. -
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