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Da sempre il futuro è stato il luogo di cittadinanza della SF, che spesso sola ha avuto il coraggio e la visione per poterlo abitare in tutte le sue pieghe fino agli angoli più remoti. Il futuro si è fatto breve vuole cogliere questa sfida e mettere ciò che ancora non è al centro in undici racconti che spaziano dal futuro prossimo a quello remoto. Se la narrazione ha un gusto un po' amaro è solo per esorcizzare la negatività; parlare dell'uragano è il modo migliore per capire per tempo cosa sono quelle nubi che si addensano all'orizzonte
Questa è un'altra volta ci invita a sostare per farci raccontare le storie del Mondo Altro di Thanetian, dimora dei nostri sogni, sentimenti e desideri. Questa è un'altra volta è l'esperienza di un' innocenza ritrovata, di una narrazione che guarda a tutto con occhi da bambino, con la consapevolezza che questo nostro mondo è, nonostante tutto, un buon posto dove abitare. Questi dodici racconti che si intersecano e si intrecciano vogliono essere un omaggio a Italo Calvino, Jorge Luis Borges, Michael Ende e al loro leggero e infinito narrare.
Dodici racconti per regolare i conti con la memoria del passato e tutti i fantasmi che la abitano, storie lontane che scandagliano distanze più lunghe nello spazio e nel tempo e storie vicine per raccogliere i sentimenti di tutta una generazione. "Questa mano che scrive" è un verso di Primo Levi, ma ricorda anche le mani che si disegnano di Maurits Cornelis Escher. Scriviamo ciò che abbiamo vissuto, ma ciò che abbiamo scritto spesso ci plasma e ci fa vedere e vivere le cose diversamente. E a volte le storie si scrivono persino da sole... Quando si sopravvive ai propri sogni resta solo la scrittura.
In un futuro vagamente ucronico - dal sapore anni settanta - David ha perso la memoria e per lui la realtà si è ridotta ad un incubo di frammenti spezzati. E' davvero pazzo come dicono o è ... qualcos'altro? Qualcuno lo sta aiutando ad uscire dal labirinto, per portarlo verso un altro livello di realtà, ma la scoperta non sarà piacevole ... Amandla! è un romanzo a cavallo tra SF e narrativa di anticipazione, che si muove tra l'Africa e le suggestioni virtuali di P.K. Dick e di Matrix, tra i Beatles e Nelson Mandela. Il primo capitolo di Amandla! è apparso sulla rivista on-line Inciquid n. 7/2005
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