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L'incremento di iniziative, festival, mostre, esposizioni, dimostra come il fenomeno della street art abbia raggiunto anche in Italia una portata diffusiva e, soprattutto, la sua significativa ascesa al rango di arte ufficiale. Ma quali sono le caratteristiche di questa forma espressiva che si fonde con il contesto urbano e sociale? Quali sono i suoi rapporti con il diritto? Quale può essere il contributo del giurista al discorso in oggetto? L'autore ci accompagna in un'analisi molto dettagliata in cui si fondono arte, comunicazione, questioni sociali e istanze giuridiche alle quali cercherà di fornire risposte utilizzando un metodo prevalentemente comparatistico.
Nella smania proprietaria del nostro tempo, in cui, esaurite le risorse, il capitalismo cogntivo è mosso dall'ansia di creare "nuove proprietà" da sottoporre al proprio dominio, anche il Codice della Vita, il DNA umano, rischia di diventare un mero asset da cui trarre profitti. Analizzando con rigore e passione i più celebri casi di brevetti biotecnologici, muovendo fra la mistica della proprietà e le peculiarità degli IPRs, l'Autore cerca di tracciare un'alternativa possibile alla pervasività del mercato auto-regolato, richiamandosi alla necessità di un contro-movimento che sia anche una nuova narrazione fondata sulla persona e sull'effettività dei suoi bisogni, nell'ottica, sempre più rilevante del dibattito contemporaneo, dei "beni comuni".
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