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Perdita di memoria, Alzheimer, vuoti frequenti... tutti questi mali, che ci ossessionano e alimentano le nostre paure, hanno creato un vero e proprio ¿mercato della memoriä. Tanti libri e pubblicità vantano i meriti di metodi che ci consentirebbero di ottenere una memoria prodigiosa. Cosa pensare di queste ricette?Quest¿opera, piacevole e pedagogica, passa al setaccio tutti questi metodi mostrandoci quali meccanismi della memoria entrano in gioco. Propone anche degli esempi applicativi per il lettore desideroso di allenarsi o divertirsi.Non esiste un¿unica memoria bensì numerose memorie specializzate: varie memorie, vari metodi! Finalmente un libro per adottare un buon metodo e mantenere ¿vivä la nostra memoria!
Cosa mangia l¿America nell¿era moderna? Probabilmente molte delle cose che mangeremo anche noi nel prossimo futuro. Ormai la dinamica dei flussi è chiara: l¿hamburger e la Coca Cola sono solo i simboli di un modello di consumo che, con diverse sfaccettature, ha definitivamente contaminato la nostra cultura del cibo. Se per noi gli spaghetti sono intoccabili e la pizza continua a essere il più gettonato tra i fast food, è comunque vero che le giovani generazioni sentono irresistibile il richiamo del cibo made in USA. All¿insegna dell¿intercultura e del mercato globale, ci troveremo sempre di più a fare i conti con prodotti per noi alieni come i Marshmallow (le famose caramelle spugnose a forma di cilindretto), magari in versioni addomesticate per sposarsi meglio con il gusto mediterraneo. Del resto il Parmigiano Reggiano e lo Speck dell¿Alto Adige negli hamburger di McDonald¿s sono già una realtà ed è un dato di fatto che i banchi del supermercato si arricchiscano ogni giorno di nuove proposte sempre più tecnologiche. Le "patatine" che hanno l¿aspetto e il sapore del bacon (senza averlo mai visto nemmeno da lontano) sono dei must dell¿happy hour, così come prosegue il successo degli energy drink dal gusto dubbio e delle gomme americane (per l¿appuntö) che frizzano.Pagina dopo pagina, questo libro ci introduce in un mondo diverso ma certamente affascinante, dove si scopre che il cibo può avere dimensioni e significati differenti da quelli che gli attribuiamo abitualmente. Oltre il piacere, oltre il nutrimento, diventa gioco, ricerca tecnologica, sfida scientifica, desiderio di stupire e di distinguersi¿ Arricchito da informazioni inattese e uno humour sorprendente, Sai cosa mangi? approfondisce in maniera dettagliata e avvincente non solo come la scienza è presente nei nostri pasti quotidiani, ma anche quali sono i principi scientifici sottostanti aidiversi alimenti che ogni giorno mangiamo.
Il dado, il filo, la chiave, l¿anello, lo specchio, il bottone e la sfera sono cose semplici che incontriamo quotidianamente, ma di cui spesso ci dimentichiamo, perché la cultura contemporanea sempre più si lascia ammaliare dalla complessità dei sistemi e dalla leggerezza delle realtà virtuali. Questo saggio, facendo il controcanto alle cinque Lezioni americane di Italo Calvino, esamina come le "cose semplici" di fatto spesso dimostrino la loro importanza nella semplicità, nella lentezza, nella pesantezza, nella singolarità, nella stessa invisibilità. Ma la loro "consistenza" ¿ questa appunto avrebbe dovuto essere la sesta Lezione ¿ risiede appunto nel fatto che la loro forza, simbolica e reale sta proprio nel fatto che sono cose concrete, che tutti possiamo toccare, anche quando assumono un significato metaforico. I sette oggetti semplici avrebbero potuto essere accompagnati da molti altri esemplari, ma questo libro deve rimanere soprattutto uno stimolo affinché si possa ricuperareuna maggiore attenzione alla concretezza delle cose, che non è solo importante quando sono riposte nelle vetrine di un museo di cultura materiale, ma perché sono parte di noi. Letteratura e tecnica, arte e filosofia, musica e cronaca, ogni giorno dimostrano come queste "cose" siano le vere protagoniste di quella che i francesi chiamano civilization: l¿Anello del Nibelungo, il Bottone di Pushkin, e il "dado brunelleschiano" sono soltanto alcuni esempi di come queste "cose" abbiano trovato un posto d¿onore nella storia. E questo è un libro in cui si raccontano tante storie, come le fiabe che introducono le nostre cose, per farci entrare nel loro mondo accompagnati dalla fantasia.
Dalla scienza secondo Popper e Toulmin al teatro secondo Morteo e Brecht, viene costruito un percorso tra le due discipline che porta a un originale intreccio fra i due campi: l'emozione che ci provoca uno spettacolo teatrale si puo paragonare al piacere che ci procura un teorema dimostrato in maniera impeccabile. Scopo del libro quello di insegnare a scrivere "e;Teatro e Scienza"e;. Vedere il sipario aprirsi davanti a una propria pice scientifica, scritta con rigore dopo essersi documentati e aver analizzato e confrontato le fonti. Il segreto di tale scrittura sta in due direttive che funzionano bene sia nella Scienza sia nel Teatro: <perfezione> e <semplicitgt;. Sia chi recita sia chi assiste a uno spettacolo teatrale vede una bella finzione, ma sa perfettamente che di finzione si tratta, dunque non c' inganno, ma verit D'altro canto si pensa che la scienza sia la detentrice di certezze assolute. Per se noi non vogliamo soltanto la verit ma anche una verit che sia bella e interessante, allora scopriamo nella scienza un'infinita poesia.Si analizzano dunque testi teatrali "e;insoliti"e;: il Dialogo sui Massimi Sistemi di Galileo, Copenaghen di Frayn, Dimostrazioni e Confutazioni di Lakatos, I Fisici di Durrenmatt e molti altri ancora. La scrittura delle pice drammatiche viene smontata ed esaminata, e cos si impara a scrivere di scienza con lo strumento teatrale. Proviamo a esprimere in parole le idee e le emozioni che hanno fatto la storia delle scoperte scientifiche. Lo studio di tali materie stato spesso tacciato di aridit mentre, attraverso lo strumento teatrale, si cerca di mostrarne l'incanto. Inoltre, in qualit di drammaturghi, ci concesso di colmare le lacune che hanno lasciato i documenti storici e scientifici, e inventare completamente alcune vicende che, se non sono vere, possono per essere verosimili. Si impara in tal modo a <creare> in palcoscenico una serie di mondi possibili, degli <intrecci> che trattino di scienza e che siano coerenti con la verit documentata.
Esiste una cosa chiamata destino? o è solo un mito, come quello di Cassandra?Si fa sempre un po' fatica - ovvio - a pensare che il mito (nella fattispecie quello di Cassandra) racconti fatti realmente accaduti. Infatti non sono realmente accaduti. Ma è difficile che il mito racconti fatti totalmente impossibili. Nessuno sa perché, ma il mito verte sempre intorno ad accadimenti che un giorno magari si riveleranno un po' veri. Non del tutto veri: solo un po'. Ma veri.E' così del resto anche per molte verità scientifiche, presagite nel passato, e verificate in seguito usando la fisica e le altre scienze che, sviluppate, sono poi state capaci di affrontarle.Ma esiste allora una matematica del destino, qualcosa come il principio di minima azione di Hamilton, che date le condizioni iniziali di un mondo macroscopico determina in maniera univoca lo stato futuro del mondo stesso? Per quanto increduli, la risposta deve essere: sì.
La Cina rappresenta una minaccia per le economie occidentali? La risposta è decisamente sì! L¿idea della Cina come ¿fabbrica del mondö è ormai superata. Grandi gruppi industriali cinesi progettano, sviluppano e fabbricano prodotti propriamente cinesi, non più soltanto made in China bensì made by China.Quest¿opera, dinamica e piacevole da leggere, ripercorre lo sviluppo folgorante di questi nuovi giganti che non si limitano più a imitare ma puntano all¿innovazione e all¿eccellenza tecnologica lanciandosi alla conquista del mercato mondiale. Questo saggio, imperdibile e ben documentato, in cui cifre, esempi e aneddoti si uniscono per documentare e dar vita alla discussione, getta una luce nuova sugli attori di primo piano dell¿economia cinese.
"Le bolle stavano turbinando tutto intorno a me e massaggiavano il mio corpo ... Mentre me la godevo in questo fantastico bagno di bolle, i miei occhi si fecero pesanti e mi lasciaii trasportare in un dormiveglia sublimamente estatico". Così inizia l¿incontro di Alfie con una vasca da bagno eccezionale e rivelatrice, acquistata da un vicino misterioso di nome Al.L¿Enigma di Einstein, ovvero buchi neri nel mio bagno di schiuma, racconta la storia della teoria della gravitazione, dai suoi primordi fino agli ultimi sviluppi in astrofisica, focalizzandosi sulla teoria della relatività generale di Albert Einstein e sulla fisica dei buchi neri. Tramite conversazioni avvincenti e diagrammi scarabocchiati su tovaglioli di carta, si susseguono a ruota i rudimenti della relatività, dello spazio-tempo e di molti aspetti della fisica moderna. In scenette narrate con abilità pedagogica e notevole talento letterario, il lettore s¿imbatterà nelle lezioni informali che un astrofisico cosmopolita tiene al suo amico Alfie, organizzatore free lance di progetti di ricerca. Unitevi al divertimento intellettuale ed emozionatevi con le idee spumeggianti, mentre con la fantasia vi godete un rilassante bagno in questa vasca magica!
Lo scibile matematico si espande a un ritmo vertiginoso. Nel corso degli ultimi cinquant'anni sono stati dimostrati più teoremi che nei precedenti millenni della storia umana. Per illustrare la ricchezza della matematica del Novecento, il presente volume porta sulla ribalta alcuni dei protagonisti di questa straordinaria impresa intellettuale, che ha messo a nostra disposizione nuovi e potenti strumenti per indagare la realtà che ci circonda.Presentando matematici famosi accanto ad altri meno noti al grande pubblico - da Hilbert a Gödel, da Turing a Nash, da De Giorgi a Wiles - i ritratti raccolti in questo volume ci presentano personaggi dal forte carisma personale, dai vasti interessi culturali, appassionati nel difendere l'importanza delle proprie ricerche, sensibili alla bellezza, attenti ai problemi sociali e politici del loro tempo.Ne risulta un affresco che documenta la centralità della matematica nella cultura, non solo scientifica ma anche filosofica, artistica e letteraria, del nostro tempo, in un continuo gioco di scambi e di rimandi, di corrispondenze e di suggestioni.
L¿astronomia a Roma c¿è sempre stata, ma un pö nascosta: era nei palazzi, nelle chiese o, meglio, sopra le chiese, specole disseminate lungo un percorso che oramai conoscono in pochi.I romani hanno assistito, incuriositi ed impauriti, al rogo di Giordano Bruno in un angolo di Campo de' Fiori a loro familiare, ma probabilmente non capirono bene di quale colpa fosse accusato. Non pensarono certo che si trattasse di un filosofo e di uno scienziato che aveva cercato di immaginare in che modo era fatto il mondo. Chi era questo Galileo, di cui si celebrava il processo a S. Maria sopra Minerva? Era un uomo che voleva cambiare la prospettiva del mondo e che, per questo, era stato ammonito da Roberto Bellarmino.E chi era questo gesuita, Secchi, che nel 1870 costringeva gli Italiani a privare Roma del suo Osservatorio Astronomico, visto che il Direttore non riconosceva lo Stato Italiano?Come è possibile che dopo la visita di Hitler a Mussolini alla vigiliadella Guerra, la Germania decise di regalare all¿Italia un Osservatorio Astronomico completo?Forse, è a causa di questa storia che i luoghi dell¿astronomia a Roma si trovano disseminati lungo un percorso nel quale ancora oggi si possono ritrovare i segni di Osservatori Astronomici che sono stati attivi e che, per la loro natura, restano nascosti e misteriosi. E che, proprio per questo, vale la pena di non dimenticare.
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