Books in the Lingue e Culture / Languages and Cultures / Langues Et Cultures series

Secondo la maggior parte dei critici, la fortuna di Manzoni in Gran Bretagna e negli Stati Uniti e stata molto limitata. Ma questo volume, che tratta della ricezione manzoniana nei paesi anglosassoni nell'Ottocento, cerca di ridimensionare l'interpretazione tradizionale della 'sfortuna', presentando numerosi documenti dai quali si evince che le opere di Manzoni erano lette e spesso anche apprezzate. Nell'Inghilterra romantica e vittoriana, le testimonianze piu evidenti della fortuna di Manzoni comprendono due recensioni di Mary Shelley, e alcune fictions (di autori come Bulwer Lytton ed Elizabeth Gaskell) che alludono ai Promessi sposi. Negli Stati Uniti, spiccano i riferimenti a Manzoni in alcune conferenze di Emerson e negli articoli di Margaret Fuller. Inoltre non va dimenticato il ruolo degli esuli politici del Risorgimento, che attraverso l'insegnamento dell'italiano e la pubblicazione di recensioni contribuirono (anche se in modo contraddittorio e ambivalente) alla fortuna internazionale di Manzoni. Spesso infatti nei paesi anglosassoni le sue opere venivano lette e discusse attraverso una mediazione italiana, francese o tedesca, un complesso scambio di edizioni e di recensioni.

This book explores the linguistic nature of American movie conversation, pointing out its resemblances to face-to-face conversation. The reason for such an investigation lies in the fact that movie language is traditionally considered to be non-representative of spontaneous language. The book presents a corpus-driven study of the similarities between face-to-face and movie conversation, using detailed consideration of individual lexical phrases and linguistic features as well as Biber's Multi-Dimensional Analysis (1998). The data from an existing spoken American English corpus - the Longman Spoken American Corpus - is compared to the American Movie Corpus, a corpus of American movie conversation purposely built for the research. On the basis of evidence from these corpora, the book shows that contemporary movie conversation does not differ significantly from face-to-face conversation, and can therefore be legitimately used to study and teach natural spoken language.