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Cristo era femmina

About Cristo era femmina

Poesia oltrereale Cristo era femmina è poesia sperimentale "oltrereale" e destrutturalista. Implicito nel titolo il tentativo di superare le barriere convenzionali della realtà, attraverso la graffiatura della stessa, con demolizione della superficie, con svilimento del comune buon senso, lungo i binari della coscienza imperfetta. Si tratta di un viaggio in una visionarietà razionale, in una follia lucida, intrisa di realtà simboliche. I protagonisti di questi brevi versi, fanno un salto verso "l'oltrerealtà" con lo sguardo consapevole di chi vuole chiamare in causa se stesso e i propri fantasmi. Così la "materia del sé", l'alter ego ribelle in forme eidetiche o ectoplasmatiche, umbratili e oniricamente vive, permea il ritmo e il senso. Sogni incostanti, cinismi, crudeltà, contraddizioni che sperano di condurre alla riflessione. Gli elementi naturali cambiano colore e assorbono forze e caratteri umani. Lo scopo è creare un ritmo velato di ironia e meta-pensieri ad incastro secondo la logica stringente dell'osservazione. Il fatto quotidiano, infatti, è l'elemento da cui parte il motore delle storie, trampolino di lancio verso realtà cosmiche da basi depauperate. L'incrocio sistematico tra sensibile crudo ed auspicabile oltre, scalda il lettore al fuoco del dubbio con evidenti tendenze destrutturative dell'ordinarietà spesso più assurda dell'assurdo. L'autrice stessa si pone nella situazione di chi apprende anziché insegnare, di chi ha perplessità, anziché certezze. E se un solo lettore farà circolare nella sua testa un angolo verde di dubbio, lo scopo sarà stato raggiunto. Poesia anti-poesia, dunque, nella prospettiva di un rovesciamento del comune buon senso, quello che pensa che il nulla sia inesistente e che l'essere sia soltanto ciò a cui la sua mente ristretta ha dato l'etichetta di essere. Un'ontologia discussa, una prospettiva tesa alla riflessione sull'illogicità della logica. Un testo che alla banale e erroneamente scontata domanda: logico, no? Risponde con una negazione netta e decisa perché è nell'illogico che si annida la radice di ogni pensiero creativo.

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  • Language:
  • Italian
  • ISBN:
  • 9798359465250
  • Binding:
  • Paperback
  • Pages:
  • 222
  • Published:
  • October 20, 2022
  • Dimensions:
  • 140x216x12 mm.
  • Weight:
  • 263 g.
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Description of Cristo era femmina

Poesia oltrereale Cristo era femmina è poesia sperimentale "oltrereale" e destrutturalista. Implicito nel titolo il tentativo di superare le barriere convenzionali della realtà, attraverso la graffiatura della stessa, con demolizione della superficie, con svilimento del comune buon senso, lungo i binari della coscienza imperfetta.
Si tratta di un viaggio in una visionarietà razionale, in una follia lucida, intrisa di realtà simboliche. I protagonisti di questi brevi versi, fanno un salto verso "l'oltrerealtà" con lo sguardo consapevole di chi vuole chiamare in causa se stesso e i propri fantasmi. Così la "materia del sé", l'alter ego ribelle in forme eidetiche o ectoplasmatiche, umbratili e oniricamente vive, permea il ritmo e il senso. Sogni incostanti, cinismi, crudeltà, contraddizioni che sperano di condurre alla riflessione.
Gli elementi naturali cambiano colore e assorbono forze e caratteri umani. Lo scopo è creare un ritmo velato di ironia e meta-pensieri ad incastro secondo la logica stringente dell'osservazione. Il fatto quotidiano, infatti, è l'elemento da cui parte il motore delle storie, trampolino di lancio verso realtà cosmiche da basi depauperate. L'incrocio sistematico tra sensibile crudo ed auspicabile oltre, scalda il lettore al fuoco del dubbio con evidenti tendenze destrutturative dell'ordinarietà spesso più assurda dell'assurdo.
L'autrice stessa si pone nella situazione di chi apprende anziché insegnare, di chi ha perplessità, anziché certezze. E se un solo lettore farà circolare nella sua testa un angolo verde di dubbio, lo scopo sarà stato raggiunto. Poesia anti-poesia, dunque, nella prospettiva di un rovesciamento del comune buon senso, quello che pensa che il nulla sia inesistente e che l'essere sia soltanto ciò a cui la sua mente ristretta ha dato l'etichetta di essere. Un'ontologia discussa, una prospettiva tesa alla riflessione sull'illogicità della logica. Un testo che alla banale e erroneamente scontata domanda: logico, no? Risponde con una negazione netta e decisa perché è nell'illogico che si annida la radice di ogni pensiero creativo.

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