Guerrieri Nel Silenzio

ITA: GUERRIERI NEL SILENZIO è una raccolta di racconti brevi nata con l'obiettivo di fornire gli strumenti per capire che non c'è nulla di più normale della diversità.
Questo libro contiene anche la traduzione in inglese a cura di Edoardo Magnotta.
ENG: WARRIORS IN THE SILENCE is a collection of short stories, born with the goal of providing the tools to understand that nothing is more normal than diversity.
The book contains also the english translation edited by Edoardo Magnotta.
Perché leggere GUERRIERI NEL SILENZIO può aiutare?Può aiutarti se hai paura di affrontare il tuo coming out. Oppure se sei un genitore che non riesce ad accettare il coming out del proprio figlio.
Può aiutarti se hai un figlio con DSA e temi che possa sentirsi diverso dagli altri. O, viceversa, se tu stesso hai un DSA e i tuoi genitori sono restii ad accettarlo.
Può aiutarti se hai spesso a che fare con razzismo e/o xenofobia.
Può aiutarti se i tuoi sentimenti vengono solitamente sminuiti o negati da chi ti circonda.
Non è semplice parlare di diversità con chi fatica a comprenderla.Ancor meno facile è sentirsi accettati quando dall'altra parte c'è un muro fatto di stereotipi e pregiudizi.
Ma in fin dei conti cos'è il pregiudizio? Un giudizio già concepito da qualcun altro, pronto e confezionato per chi non ha gli strumenti adatti alla costruzione di un proprio pensiero.
In questi casi è quindi inutile cercare di spiegarsi sempre negli stessi termini. È necessario cambiare linguaggio, un po' come si fa con i bambini.
Lo scopo di GUERRIERI NEL SILENZIO è dimostrare che la "diversità" è soltanto un nostro costrutto mentale.
I quattro racconti brevi contenuti nel libro (Hinata, Yoko, Sachi e Hisota) affrontano ciascuno una tematica carica di pregiudizi e la semplificano attraverso delle metafore, forse più accessibili all'immaginario collettivo. Questi racconti sono adatti anche alla lettura nelle scuole medie, perché nati con lo scopo di prevenire il bullismo.
Il bullismo non è una causa, è una conseguenza. Una conseguenza dei nostri stessi pregiudizi, che inevitabilmente finiamo per trasmettere alle menti più giovani.